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Varazze: si ritorna anche sul recupero del “Portigliolo”

La Giunta comunale di Varazze, che recentemente ha ripreso in esame il progetto del campo sportivo al Salice, è ritornata su di un altro piano che era stato temporaneamente sospeso; ha infatti provveduto alla riadozione del progetto di restauro paesistico ambientale del Borgo del Portigliolo – u “Spurtigeu” -, tra la via Aurelia e la costa, quasi al confine con Cogoleto. Il progetto urbanistico, redatto dallo Studio Dodi Moss dell’architetto Mauro Traverso, è stato presentato dalla società “La Piana Costruzioni” di Varazze, di cui è amministratore unico l’ingegner Giovanni Craviotto, ed ha dovuto essere rielaborato dopo che il Settore Ambiente della Regione Liguria lo aveva dichiarato “inammissibile”, per criticità idrauliche, nel settembre del 2016.

Il piano di recuero riguarda la caletta ai piedi dell’altura su cui sorge il castello dei marchesi d’Invrea, dove scorre il rio Portigliolo (Spurtigeu per i varazzini); un’area dove almeno sino al 1920 esisteva un antico borgo di pescatori e successivamente attrezzata a campeggio. Una disastrosa alluvione, il 21 settembre del 2002, aveva spazzato via ruderi e roulottes, e quel che era rimasto è stato successivamente devastato dalla seconda esondazione del 4 ottobre 2010.

Le criticità idrauliche del tratto terminale del Portigliolo, avevano chiarito le indagini degli stessi redattori del progetto urbanistico, sono legate alle ridotte sezioni di deflusso con conseguente esondazione lungo le aree in sponda destra del torrente, che sono in posizione più bassa rispetto al resto dell’area. I progettisti hanno fatto rilevare che la costruzione di un nuovo argine in scogliera, l’aumento delle sezioni di deflusso e l’innalzamento di quota delle aree in sponda destra, potrebbero eliminare il rischio di nuove esondazioni. Ma per i tecnici regionali questo non era sufficiente a mettere al riparo l’area dal rischio di esondazioni e, soprattutto, non consentiva di giungere all’abolizione del divieto di edificazione.

La società proprietaria ha così affidato i lavori ad una vera e propria squadra di tecnici: oltre all’architetto Traverso, il geometra Francesco Fazio, l’agronomo Ettore Zauli, l’ingegnere Domenico Rocca e tre geologi, Marcello Brancucci, Francesco Cipolla e Claudio Sebastiani. Così rivisto e corretto, il piano è stato riadottato dalla giunta ed è pronto per essere di nuovo inviato all’esame della Regione Liguria.

Se il problema della messa in sicurezza sarà risolto, il progetto prevede il ripascimento della spiaggia e il recupero della vegetazione. Poi si passerà alla ricostruzione, reinterpretata in chiave turistica, del vecchio borgo, che diventerà una nuova porta d’accesso a lungomare Europa, in sinergia con possibili riqualificazioni del complesso Nautilus e del campeggio della Baia dei Pescatori.

L’operazione immobiliare prevede la realizzazione di 18 unità abitative per complessivi 928 metri quadrati di superficie lorda e di una struttura alberghiera da 1.159 metri quadrati di superficie, con 28 suite. Inoltre sono previsti un esercizio pubblico (bar e ristorante) da 232 metri quadrati e un parcheggio pertinenziale da 56 posti auto. Intorno al nuovo borgo sarà restaurata la pregevole lecceta da 11 mila metri quadrati e l’area sarà inoltre provvista di ulteriori servizi (parcheggio ad uso pubblico, aree verdi e percorsi pedonali) per complessivi 2.577 metri quadrati.

Foto da “Cogoletoinfo.it”

 

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