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Andrea Fraser: provocazione e concetto

A Bolzano alla "Fondazione Antonio Dalle Nogare"

IT  La prima mostra personale, di impianto retrospettivo, in un’istituzione italiana dell’artista, scrittrice e pensatrice Andrea Fraser (USA, 1965) — tra le più radicali interpreti dell’Institutional Critique — si concentra sulla figura del collezionista e l’attività del collezionare, intesi come espressione di gusto, desiderio, categorizzazione, esclusività, esercizio e forma di potere. Nelle sue opere Fraser analizza le interconnessioni e stratificazioni tra ricerca artistica, collezionismo, dimensione istituzionale, finanziaria e politica, configurando la mostra come un’opportunità per re-immaginare funzioni e narrazioni, strutture e relazioni del e nel sistema dell’arte.

 La nuova mostra della Collezione Antonio Dalle Nogare nasce «sotto l’incantesimo di Marcel Duchamp», considerato il preconizzatore dell’arte concettuale per il suo impegno nel liberare l’artista dal giogo della produzione di opere e il suo desiderio di desacralizzare il gesto artistico. Nella sala Collection I, la Boîte-en-valise del maestro francese instaura un dialogo con alcune tra le recenti acquisizioni della Collezione. Nella seconda sala, le opere sono raggruppate idealmente sotto parole- chiave che hanno risonanza con alcuni principi fondativi dell’arte concettualePattern, Fede, Tautologia, Museo.

Ansrea Fraser è nota per la sua attività nella “performance art”, sottile e provocatoria ad un tempo.

Di lei ha scritto Diego Mantoan su “Non solo Cinema” il 30 maggio 2013: “Una guida balbuziente al museo. Una gallerista logorroica e allucinata. Un’oratrice che ringrazia ossequiosamente per un premio artistico senza mai iniziare il proprio discorso. Limitarsi a leggere il racconto delle performance inscenate dall’artista americana Andrea Fraser in oltre trent’anni di carriera può risultare fuorviante. Bisogna vederne le registrazioni, sentirne le testimonianze, assorbirne il linguaggio e le movenze.” (Giorgio Siri)

 

 

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