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ATTUALITÀ

Calciando in rete – LND. Dossier Rappresentative Liguria 2018

La macchina tecnico/organizzativa del Comitato Regionale Ligure (LND-FIGC) si è recentemente messa in moto al fine di poter affrontare al meglio l’attività di rappresentativa prevista per il 2019. Tra le novità (ennesime) figura la rimozione del ruolo del Commissario Tecnico delle Maschili a 11 (per un biennio interpretato da Fulvio Navone tornato alla Voltrese) e la nomina di Ugo Maggi (presidente reg. AIAC nonchè selezionatore e allenatore del femminile) quale dirigente responsabile. Pare doveroso alla soglia del primo triennio della gestione Ivaldi fare un punto su quanto sia riuscito a produrre il cambio di guardia avvenuto in seno ai vertici federali specie a riguardo dei risultati ottenuti. Quello che segue è un bilancio consuntivo della partecipazione del CRL alla 57^ edizione del Torneo delle Regioni di Calcio a undici svoltosi  dal 24 al 31 marzo in Abruzzo (a questo giro 2019 si tornerà nel Lazio), una scelta che ha avuto il significato di un lieto ritorno nella terra di D’Annunzio dopo l’edizione 2009 funestata dal terremoto ascolano.Il nostro inviato speciale Felicino Vaniglia presente all’evento sino dalla prime uscite delle ns squadre non appena tornato dalla sua ennesima avventura sportiva ai piedi del Gran Sasso ci ha documentato a dovere sullo svolgimento di quella che continua ad essere la manifestazione giovanile più importante che coinvolge tutti i calciatori e le calciatrici dell’Italia dilettantistica dai 14 ai 23 anni. “Non si può che incoraggiare e lodare – ha esordito l’emerito CT savonese – questa tradizionale iniziativa attraverso la quale il talento viene messo in vetrina. Sono arrivate sulle rive dell’Adriatico e dintorni (Moltesilvano – Silvi – Albalonga – Giulianova – Roseto – Pineto e Tortoreto dove era fissato il ns quartier generale) 73 rappresentative che hanno giocato 136 partite in 28 campi. Un lungo caravanserraglio di atleti (1460), dirigenti, allenatori di quasi 2000 persone che all’insegna dell’amicizia e del divertimento (pur non tralasciando la competitività) per un’intera settimana hanno colorato le vie e gli impianti di una realtà da sempre legata allo sport. Tanto per rinfrescare la memoria circa il valore dell’evento basti ricordare che nel vicino giugno 2013 a difendere i pali della porta dei Giovanissimi 99 della Campania c’era un certo Gianluigi Donnarumma, estremo difensore del Napoli Club di Castellamare di Stabia, che nella stagione seguente venne acquistato dal Milan e che ora è stabile in maglia azzurra. “Gigio” non è che l’ultimo di una lunghissima serie di giovani calciatori che hanno sfruttato la visibilità regalata dal TDR per spiccare il volo verso il calcio che conta, quello professionistico (vedi Zola, Bertotto, Giannichedda, Cossu, Bazzani, Giunti, Torricelli, Palanca e tanti altri).Anche quest’anno la kermesse ha regalato sprazzi di bel gioco, splendidi gol ed emozioni a go go. A farla da padrona non è però risultata la Toscana che in Trentino nello scorso 2017 aveva centrato uno storico tris conquistando i titoli nelle categorie Juniores, Giovanissimi e FemminileNel maschile il titolo Juniores è andato al Friuli Venezia Giulia (3 a 2 sulle Marche), quello Allievi al Veneto (1 a 0 sulla Toscana), quello Giovanissimi al Lazio (3 a 1 sulla Sicilia) ed infine nel femminile vittoria della Lombardia (1 a o sulla Sicilia).Le finalissime Allievi e Giovanissimi si sono svolte venerdì 30 marzo al “Bonolis” di Teramo (entrambe finite ai supplementari); quelle Juniores e Femminile sono andate in scena davanti alla bella e folta cornice di pubblico presente allo Stadio Gran Sasso d’Italia de L’Aquila. A visionare i giocatori durante l’evento gli oramai ex selezionatori delle Rappresentative Nazionali Serie D, LND U16 e U18 Augusto Gentilini, Francesco Statuto e Fausto Silipo. Detto del quadro cornice passiamo ad analizzare più nel dettaglio il rendimento dei futuri talenti di casa nostra. Per quanto concerne la Liguria il bilancio complessivo può essere analizzato secondo due diversi e ben precisi criteri. L’anno scorso (2017) in Trentino fu descritto come rispettoso degli obiettivi minimi di partenza. A fronte infatti di un sorteggio che ci aveva consegnato un girone quantomeno “giocabile” (ritengo si potesse definire irripetibilmente magnanimo) avevano fatto seguito due qualificazioni su quattro, ottenute le quali, si registrò una buona affermazione per le combattive ragazze guidate da Ugo Maggi (che con l’approdo alle semifinali poi perso per 1 a 0 con il CPA Trento, bissarono il risultato ottenuto nel 2015 in Lombardia edizione in cui furono sconfitte per 2 a 0 dal Veneto poi vincitore) ed un lusinghiero piazzamento del qualitativo gruppo dei Giovanissimi 2002 fermati dal forte Lazio per 2 a 0 nei quarti dopo aver brillantemente superato la fase a gironi così come era successo nel 2016. Diverso il discorso per Juniores 98/99 ed Allievi 2000 dove rimase viva la convinzione che si potesse fare meglio, fatta la tara con qualche infortunio di troppo (e magari con qualche arbitraggio casalingo in meno aggiungiamo noi, vedi il rigore “fantasma” del momentaneo 3 a 3 decretato a favore del Cpa Trento Allievi). Si ripartì da allora  con immutato slancio e con la certezza che già nel 2018 si potessero vedere i primi frutti del lavoro del nuovo gruppo assemblato dal coordinatore tecnico Navone .Si era fatto di tutto per partire con il piede giusto ed in parte ci si era riusciti, non restava che cercare di migliorarsi per il bene dei nostri colori. Sotto questo profilo quindi se dovessimo affidarci alle pure statistiche e fare un raffronto con questa seconda stagione (quella 2018) per quanto concerne le 3 squadre maschili basterebbe dire che siamo tornati a Genova con un bottino di 18 punti su 11 gare giocate : media 1.6 a partita) contro gli 8 punti su 10 gare (media 1.6 a partita) della scorsa stagione (il doppio esatto) ed una differenza reti migliore. Il tutto assume proporzioni ancor più positive se si considera che siamo stati inseriti in un quadrangolare di qualificazione in compagnia delle super potenze Lombardia e Lazio. Storica la prima giornata che ci ha visto opposti alla cenerentola Basilicata e che ci ha permesso di iniziare l’avventura nel migliore dei modi con il record di 12 punti conquistati su 12 in un solo colpo. ” Liguria Avanti tutta!” è stato il titolone che ha accompagnato  la fine delle altre due giornate di qualifica che hanno portato in dote l’ottimo risultato di realizzare il record di passaggio quasi in blocco delle nostre selezioni.Tre rappresentative su 4 hanno infatti avuto accesso ai quarti di finale (fuori dai giochi solo i Giovanissimi di Rusca). “Abbiamo fatto molto bene raggiungendo un risultato storico – andava ripetendo Navone – e siamo pertanto pienamente soddisfatti, ma non dobbiamo perdere la concentrazione e accontentarci perché possiamo fare ancora meglio visto che regioni che tradizionalmente arrivano sempre in fondo (leggasi le favorite) sono già state eliminate.  “Dispiace per i giovanissimi che sono usciti fuori immeritatamente. Dopo la vittoria contro la Basilicata siamo stati imprecisi sotto porta e sfortunati contro la Lombardia gara che potevamo anche vincere ma che abbiamo perso per 2-1. Poi contro il Lazio c’era la necessità di vincere a tutti i costi ed è andata male perdendo 1-0, ma i ragazzi sono stati encomiabili. Siamo così giunti ai quarti forti di tanto legittimo entusiasmo. Con gli allievi siamo passati come migliore prima e abbiamo pescato la Sicilia, formazione arrivata seconda nel suo girone.Con la Juniores siamo arrivati primi a 6 punti, ma nell’ultima gara abbiamo avuto un approccio mentale sbagliato. Galvanizzati dal passaggio del turno anticipato di una giornata, abbiamo preso 4 gol dal Lazio. A fine primo tempo con Orcino ci siamo fatti sentire negli spogliatoi, prova ne è che nella seconda parte abbiamo giocato una ripresa da squadra vera, ma ormai era tardi.Contro il Lazio abbiamo fatto il turnover ma giocando ogni giorno anche dopo la prima giornata quando vincemmo con la Basilicata lo abbiamo scelto come metodo per far rifiatare. Nella 2^ giornata contro la Lombardia avevamo 6 giocatori diversi dalla prima gara e ciononostante abbiamo vinto per 1-0. Possediamo un organico di primo livello, una rosa di 20 giocatori che si equivalgono e addirittura un paio potrebbero giocare, a mio modo di vedere, in nazionale dilettanti. Abbiamo solo sbagliato il modo di interpretare la partita contro il Lazio e ci auguriamo che questo abbia insegnato qualcosa ai nostri ragazzi per far in modo di avere la giusta concentrazione contro l’Emilia Romagna.Dal punto di vista del lato umano dei ragazzi oltre che dei bravi giocatori abbiamo scelto dei bravi ragazzi. Siamo una delegazione composta da persone serie, rispettose  ed educate, siamo un bel gruppo nessuno è sopra le righe e siamo tutti uniti.” Sino a qui, fatta la tara con la giustificabile e per certi versi legittima enfasi (risultato storico; non era mai accaduto che tre selezioni liguri approdassero alla seconda fase;ecc.), il bilancio si prestava di fatto ad una lettura più che positiva ampiamente condivisibile e senza dubbio lusinghiera che doveva però fare i conti con il proseguo della spedizione. Inutile dire che c’era grandissima attesa nel clan di cui si è circondato il presidente regionale Ivaldi. Dopo l’accennato esordio al di sotto delle desiderate aspettative avvenuto in Trentino nel 2017 l’intero staff ligure che si è andato gradatamente completandosi con l’innesto della nuova figura del selezionatore (interpretato dallo stesso Navone per la Juniores e da Adriano Nocentini per gli Allievi e i Giovanissimi) e l’introduzione del ruolo di capocomitiva (Camillo Acri) confidava fortemente di centrare le semifinali maschili, un traguardo importante che avrebbe indicato a chiare lettere di essere sulla strada giusta. Sì, perchè quando si partecipa alle Olimpiadi più che ai piazzamenti, ai record, alle performaces, si pensa al medagliere. Contano gli ori (l’unico ligure risale al 1980 categoria Allievi : questo è l’obiettivo con cui ci si misura), gli argenti e i bronziIn merito ai piazzamenti perciò la Liguria uscita in blocco dai quarti non è riuscita nemmeno a bissare Trentino 2017 quando almeno il femminile riuscì a giocare una semifinale. Questa è la prospettiva più realistica attraverso cui analizzare il rendimento effettivo delle ns rappresentative ad Abruzzo 2018. Autoreferenziarsi, citare tutta una serie di podi sfumati e rievocare le occasioni perse di cui andare fieri, non porterà a capire come poter fare finalmente l’impresa . Come alle Olimpiadi infatti, anche al Torneo delle Regioni, le medaglie di legno contano meno di zero. E’ quando arrivano le vere sfide, quelle da dentro o fuori per intenderci, che si vede l’impronta di come si è lavorato e che, fortuna a parte (visto che si tratta pur sempre di un gioco) si raccoglie quello che si è seminato. La fuoriuscita in blocco dai quarti di ben 3 selezioni che per giunta hanno indistintamente dilapidato la sontuosa opportunità di essere passate in vantaggio deve far riflettere. Nei tre incontri veramente determinanti abbiamo raccolto tre sconfitte tre (magari onorevoli,come nel caso degli Allievi), zero punti, otto reti subite, tre fatte. Tale azzeramento di massa diviene ancor più bruciante se si considera che in questa 57^ edizione del TDR si è registrato un sostanziale equilibrio e che compagini non accreditate inizialmente (quindi sullo stesso nostro livello) come Abruzzo, Marche, Friuli e lo stesso CPA Bolzano (ritiratosi per lutto) sono andate a far parte delle quattro semifinaliste. Le domande da farsi sono molte a parere degli addetti ai lavori e degli appassionati che hanno a cuore la competitività del calcio giovanile ligure e che da sempre seguono questa manifestazione. Non è certo passato inosservato il fatto che nei Juniores non comparisse un  elemento come il cannoniere Alessio Salzone (ex Ventimiglia ora al Finale, autore in Eccellenza di ben 13 reti) e che negli Allievi non ci fosse l’attaccante Denis Mehmetaj (che aveva esordito in Serie D con il Savona) e nessun giocatore del Vado Fc (leggasi capitan Castiglione ora alla Berretti del Cuneo, lo stopper Cirillo spesso titolare in prima squadra, Patrone portiere titolare del Pietra primo in classifica, Murru che brilla in Promozione nella Loanesi). Vedremo in questa tornata. Dello scouting fatto con criterio durante la presidenza del compianto Antonio Sonno potrà giovarsene solo la categoria Juniores che a mio parere si avvantaggerà anche di altri determinanti fattori. Corrado Orcino tanto per cominciare è sia il selezionatore che l’allenatore cosa che ritengo indispensabile per far bene. Inoltre dopo un buon rodaggio credo si sia fatto  delle idee chiare sul tipo di torneo e a tal fine si è dotato di collaboratori all’altezza quali Soldano e Cancellara. Per completare la mia disamina, auspico come sempre che la percentuale di selezionati provenienti dal Ponente, di cui mi considero espressione autentica, sia cospicua e premi in lavoro delle nostre società che pur tra mille difficoltà continuano con impegno la loro nobile missione.

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