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Carige in ritirata strategica dal territorio

Banca Carige chiuderà entro dicembre cinquanta sportelli in tutta Italia, di questi diciotto sono in Liguria, e non tutti fra i minori.  A Savona,  ad esempio, cesserà l’attività l’agenzia “centrale”, uno dei punti di riferimento, a ponente, della Banca, con sette dipendenti ed in totale, in provincia,sono sei gli sportelli che Carige intende dismettere. Dei giorni scorsi è la notizia della protesta. sostenuta dai consiglieri regionali Vaccarezza e Righello, dei residenti e del sindaco di Urbe per la chiusura di uno sportello che apre due giorni a settimana.  A Genova la “razionalizzazione”,come viene chiamata, non bada alle filiali storiche e sparirà l’insegna “Carige” dalla centralissima Via XII Ottobre così come chiuderà la filiale di Via Galata, la più grande delle agenzia di cui il piano prevede la cessazione, con otto dipendenti ed in pieno centro cittadino. Nel capoluogo chiuderanno, in totale, undici agenzie tra le quali gli sportelli di via Renata Bianchi, via Merano, via San Biagio, via Donghi e via Paleocapa. Carige difende il piano di ristrutturazione; così affermano dalla Banca: “I tagli fanno parte del piano di ottimizzazione della rete commerciale e la banca rimarrà presente in tutte le regioni, continuando ad avere una vocazione fortemente territoriale, in particolare sulla Liguria» pur essendo, i tagli su Genova e Savona di non poca rilevanza; si sottolinea che,  più della metà delle filiali chiuse sono fuori dal territorio ligure ma «non si tratta di una ritirata dal mercato italiano.” In Lombardia e nel Lazio, Carige elimina rispettivamente 7 e 4 agenzie, mentre in Sicilia, a fine novembre, saranno chiuse cinque filiali. I dipendenti interessati dalla ristrutturazione sono più di 150, ma non sono previsti esodi traumatici; si ritiene che parecchi, volontariamente, abbandoneranno con l’agevolazione di quota 100, per gli altri la Banca attesta che si troveranno soluzioni interne. Dopo i cinquanta tagli, che comprendono due filiali della Banca del Monte di Lucca, «il piano non prevede altre chiusure» spiegano dalla banca. Rimane comunque lo scoglio del taglio di 800 posti di lavoro, oltre  ai 450 dell’era Fiorentino.

Carige  ha annunciato, nel frattempo, riguardo ai cinque mesi tra febbraio e giugno, di dover registrare una perdita di 97,8 milioni di euro. Ma l’amministratore delegato Francesco Guido, dopo i tredici mesi di commissariamento della banca, ritiene positivo il risultato della gestione ordinaria e cos’ si era espresso: “I primi cinque mesi dopo il ritorno alla gestione ordinaria ci consegnano il quadro di una banca con uno dei profili di rischio più bassi in Italia, snella e asciutta, e che, in piena emergenza Covid-19, ha saputo comunque intraprendere la strada del rilancio commerciale raggiungendo alcuni risultati da record. Sono certo che gli investimenti di potenziamento già avviati consentiranno ulteriori accelerazioni. Carige sa come affrontare le tempeste ed è a ogni singolo collega che va il mio forte ringraziamento per la professionalità e la dedizione dimostrate per superare anche questa avversità”.

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