Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

CULTURA

Convegno “Cristoforo Colombo nella Cristianità”

Nell’ambito dell’attività culturale promossa dalla Confraternita dei S.S. Agostino e Monica il giorno 18 ottobre 2018 (ore 17.30) all’interno della Chiesa di S.Lucia si è svolto il primo incontro in programmazione. Si è trattato di una inedita conferenza sul tema : “Cristoforo Colombo nella Cristianità”, un’iniziativa inserita nell’atmosfera delle feste Colombiane che transitano attorno alla fatidica data del 12 ottobre 1492 (scoperta dell’America). Dopo i saluti ufficiali e gli onori di casa fatti dal Vice Priore cav. uff. Renato Italo de Feo (che ha degnamente rappresentato il Priore Ugo De Crescenzo assente per motivi personali) è toccato al brillante moderatore cav. Roberto Pizzorno (segretario del pio sodalizio e vero promotore e sostenitore del seminario ) presentare i tre illustri relatori che in ordine hanno catturato l’attenzione dell’interessato pubblico accorso. Trattasi dell’avv. Piero Astengo (ex amministratore del comitato per le Colombiadi Savonesi), dell’avv. Dante Mirenghi (presidente dell’Ass. “A Campanassa”) e di Franco Icardi (bibliotecario, studioso di storia locale e scrittore di preziosi testi sulla vita del personaggio in esame) ai quali è andato il ringraziamento caloroso del dott. Renato Giusto, presidente del Consiglio Comunale e vero paladino a difesa dell’arte e della cultura. Nei vari contributi si è cercato di mettere in luce al di là del ruolo determinante del grande navigatore in quello che rimane forse l’evento più audace e più ricco di conseguenze nella lunga storia della civiltà umana e della consolidata appartenenza dell’Ammiraglio al patrimonio della “gens ligure”, quali fossero i suoi rapporti con la Chiesa, che tipo di partecipazione abbia attivamente avuto nella gigantesca evangelizzazione avvenuta nel nuovo continente e soprattutto la profondità interiore delle sua religiosità vista la sua documentata esperienza vissuta quale terziario
francescano. E’ infine toccato al confratello dott. Felicino Vaniglia (sociologo e laureato in storia antica e moderna) concludere i lavori traendo spunto dai qualificati ed apprezzati interventi ascoltati nella magica atmosfera del oratorio del 1436: ” Un’impresa di tale portata nel tempo è stata inevitabilmente soggetta alla facile retorica della strumentalizzazione ideologica che come si sà tende a mistificare la realtà. La trasfigurazione mitografica di cui Colombo è stato vittima ha fatto perdere di vista la sua identità cristiana. Egli credette convintamente di essere stato chiamato a portare e propagare il Vangelo nel nuovo mondo: fu così un vero “Cristoforo”, che in greco vuol dire per l’appunto”portatore di Cristo”. Era infatti molto devoto alla Madonna e recitava il Rosario; prima di partire per i suoi viaggi faceva voto di andare pellegrino presso i Santuari mariani, e una volta vi andò persino scalzo e vestito umilmente. Ogni sera sulle navi faceva cantare ai suoi marinai il Salve Regina rispettando (come constatabile dal “Diario di bordo”) il calendario liturgico, le solennità ecclesiastiche ed i Misteri della Fede. Negli anni successivi ai suo momento di gloria, quando fu perseguitato, quando subì umiliazioni e delusioni, quando patì incomprensioni e amarezze, quando fu persino arrestato e ricondotto in catene in Spagna, si rifugiò ancor maggiormente in Dio, rafforzando il proprio credo e continuando ad essere un convinto e tenace “defensor fidei“.

Rispondi