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ATTUALITÀ

In spiaggia si potrà fumare o no?

 Con l’approssimarsi dell’estate è bene ricordare che, sulle spiagge italiane, dallo scorso anno, vige il divieto di buttare i mozziconi  al suolo, pena una multa che può salire sino a 300 euro.

L’iniziativa ha il pieno sostegno del Codacons, che da anni si batte  per chiedere al Legislatore ed a tutti i Comuni interessati l’estensione del divieto di fumo sulle spiagge nazionali.

Con le nuove normative è già stato esteso il divieto di fumo in auto, in sosta o in movimento, ed in presenza di donne in stato di gravidanza e in alcuni casi anche all’aperto, nelle “pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS”.

Per il Codacons i tempi sono maturi per seguire l’esempio di alcune amministrazioni locali che già sono intervenute sul punto estendendo il divieto di fumo sulle spiagge, poiché  ricerche scientifiche a cura dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano,  condotte sulla spiaggia di Bibione (Venezia) – prima località balneare italiana ad avere bandito, nel 2014, il fumo sulla battigia, hanno avuto risultati sorprendenti: in certe condizioni, l’inquinamento generato dalle sigarette aspirate sotto gli ombrelloni può superare quello che si registra in una zona ad elevato traffico di auto. Se le cose stanno così, per la salute degli utenti delle spiagge, in primo luogo di bambini ed anziani – qualcuno dei quali, nella sua vita, sigarette ne avrà fumato a centinaia o migliaia, eppure hanno ancora voglia di andare al mare, lo diciamo per sdrammatizzare –  è necessario intervenire il più presto possibile!

Il Codacons chiede al Ministro della Salute, in proposito,  di mandare una circolare esplicativa in merito ai divieti relativi al fumo.

In realtà, però, gli operatori del settore si stanno già muovendo compatti in questa direzione, come aveva confermato Enrico Schiappapietra, presidente provinciale del SIB, in una recente intervista a Savonanews . “La tendenza ormai è rivolta non soltanto alla spiaggia. Si è partiti da sale chiuse come cinema, ristoranti e bar, per arrivare ai luoghi aperti affollati. Per cui non si parlerà solo di spiagge ma anche di parchi pubblici, ad esempio. Ritengo che sia una strada senza inversione di tendenza. Speriamo che ci sia sempre meno gente che fuma, prima di tutto perché nuoce gravemente alla salute”.

Ma nell’estremo Ponente Ligure le associazioni di categoria, come Confesercenti e Confcommercio, invitano alla prudenza e al reciproco rispetto, senza però ricorrere a drastiche imposizioni verso nessuno: “Vietare totalmente il fumo in ambienti aperti può essere un provvedimento esagerato, ma chi fuma dovrebbe farlo senza infastidire il vicino di ombrellone e accertandosi di non avere vicino, ad esempio, dei bambini”, affermano i portavoce delle associazioni.

Insomma, per il momento una norma che i fumatori devono assolutamente rispettare è quella di non buttare i mozzicono nella sabbia; non solo per la multa ma per educazione e per rispetto dell’ambiente e degli altri, ma si può essere convinti che la maggioranza dei fumatori la pensi così; per il resto, il dibattito è aperto!

 

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