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La Crisi di Savona: Riflessioni sulla Sociatria di Bruno Spagnoletti

La Sociatria è la cura della società

Un’analisi dei punti forti e deboli del pensiero di Spagnoletti riguardo alla crisi di Savona, basata sul suo articolo su Eco di Savona del 30 settembre (https://www.ecodisavona.it/savona-una-citta-in-crisi/)

Nel recente articolo pubblicato su Eco di Savona, Bruno Spagnoletti offre un’analisi profonda e critica della crisi che ha colpito la città di Savona. In questa analisi, emergono punti di forza e punti deboli che meritano attenzione.

Da un lato, Spagnoletti presenta una panoramica storica della prosperità passata di Savona, evidenziando il suo ruolo di eccellenza economica e competitività territoriale integrata nel dopoguerra. Inoltre, sottolinea il passato impegno nella ristrutturazione urbana, in particolare il recupero della Vecchia Darsena Medioevale, come un segno di progresso.

Tuttavia, il punto cruciale del suo pensiero è la critica al mancato passaggio di Savona al “Rinascimento completo”. Questo argomento solleva importanti domande sulla capacità della città di adattarsi alle sfide economiche e ambientali moderne. Spagnoletti sottolinea come la mancanza di una transizione completa abbia portato alla sconfitta di Savona, enfatizzando l’11 marzo 2014 come una data chiave.

Qui emerge un punto critico nella sua analisi. Sebbene metta in evidenza l’insidioso ruolo del management di Tirreno Power, il suo articolo potrebbe beneficiare di una maggiore chiarezza nel collegamento diretto tra le azioni del management e la crisi di Savona. Inoltre, l’accusa di “colpa collettiva” richiede ulteriori dettagli e supporto per comprendere appieno chi siano i responsabili di questa situazione.

Un altro aspetto fondamentale della sua analisi riguarda la situazione demografica di Savona, con un’elevata popolazione anziana. Spagnoletti evidenzia il grave problema della solitudine e delle condizioni psicologiche delle persone, ma è importante che il suo articolo consideri anche le possibili soluzioni e azioni concrete per affrontare queste sfide.

Infine, Spagnoletti chiama il sindaco e la giunta a una maggiore attenzione verso la solitudine e la crisi relazionale, ma la sua analisi avrebbe potuto essere arricchita da suggerimenti specifici su come affrontare questi problemi.

In conclusione, il pensiero di Bruno Spagnoletti offre un’analisi interessante della crisi di Savona. Tuttavia, per una comprensione più approfondita e un contributo costruttivo alla risoluzione dei problemi, sarebbe necessario approfondire alcune delle questioni sollevate e fornire soluzioni concrete per il futuro di questa città.

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