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ATTUALITÀREGIONE

Liguria prima regione con una rete di centri specializzati per la cura del tumore al seno

Ogni anno in Liguria si registrano circa 1.600 nuovi casi di tumore al seno, con 1.200 operazioni effettuate; nasce da qui la campagna di informazione “La salute è prevenzione” che Regione Liguria, in collaborazione con Alisa e in sinergia con Lilt Genova (Lega italiana lotta contro i tumori), ha diffuso per tutto il mese di ottobre, un mese che storicamente si tinge di rosa ed è dedicato alla prevenzione del tumore al seno, per sensibilizzare un sempre maggior numero di donne sulla fondamentale importanza della prevenzione oncologica e della diagnosi precoce. Nel corso del mese sono stati proposti approfondimenti “al femminile” dedicati alla salute della donna, per aumentarne la consapevolezza e ricordare, ancora una volta, che “la salute è prevenzione” tra cui dirette social, post, interventi e podcast a cura di medici specialisti; inoltre, anche alcune testimonial hanno voluto condividere, attraverso i social, un messaggio per ricordare l’importanza della prevenzione e lo hanno fatto Alice Arcuri, Serena Garitta e Silvia Salis.

“La prevenzione è fondamentale per la lotta contro i tumori al seno e se si interviene subito le possibilità di sopravvivenza sono al 99%”, dichiara Paolo Pronzato, Direttore Oncologia medica 2, Ospedale Policlinico San Martino IRCSS, “ma voglio ricordare che nonostante ci siano tanti casi siamo attrezzati visto che la prevenzione e le cure funzionano. Nel 2050 avremo un aumento del 50% dei casi di cancro al seno e nella nostra regione abbiamo ogni anno 1600-1650 casi; sono tante le donne curate e guarite e l’innovazione tecnologica ed organizzativa fanno aumentare la sopravvivenza. Occorre un approccio multidisciplinare e le brest unit devono essere in rete; è necessario un sistema con una capillare diffusione dei punti d’accesso e le persone devono arrivare nel luogo giusto per curarsi. Abbiamo superato le difficoltà del passato dovute al crollo del Ponte Morandi, alla pandemia ed alla mancanza di professionisti; tutto si è risolto grazie al sistema con un’importante rete che garantisce le cure a chi ne ha bisogno. La prevenzione conta molto e sono stati fatti grandi passi in avanti; se il cancro viene affrontato quando è ad uno stadio iniziale la guarigione è pressochè sicura ma è fondamentale effettuare la mammografia quando si è chiamati dalla regione senza dimenticare la capacità di conoscere il proprio corpo”.

Parole simili da parte di Paolo Sala, presidente Lilt Genova :”Saluto i presenti dicendo che noi siamo un ente pubblico con 106 associazioni provinciali e più di 400 ambulatori in Italia per la prevenzione precoce; fare prevenzione è una scelta di vita senza dimenticare i controlli di prevenzione della disabilità per chi supera la malattia. La nostra associazione non ha scopo di lucro e abbiamo come obiettivo la prevenzione primaria con l’abolizione del fattore di rischio e la crescita dei fattori protettivi come mangiare sano, fare movimento e smettere di fumare; facciamo educazione alimentare presso le scuole e nella nostra sede di Via Bosco 31 si possono fare test diagnostici per scoprire la malattia. La prevenzione terziaria è l’ultimo step per prevenire le problematiche delle pazienti guarite; il progetto Ancora offre importanti servizi come il supporto psicologico, la banca della parrucca e l’estetica oncologica per non isolare le pazienti. Una delle cose più importanti è l’accettazione del corpo e la promozione di uno stile di vita sano; la nostra sede è un poliambulatorio e facciamo più di 8000 visite all’anno. Ringrazio il dottor Friedman che offre visite senologiche gratuite ma è altrettanto importante insegnare l’autopalpazione e lavorare sulle ragazze giovani che possono diffondere la prevenzione anche in famiglia; abbiamo fatto 200 ore di didattica con più di 1200 studenti presso le scuole con i nostri volontari. Quest’anno abbiamo effettuato 287 visite senologiche gratuite alle quali è seguita, per il 19% dei casi, un’altra visita di approfondimento; voglio ricordare la cena benefica della Lilt per il suo centesimo anniversario ricordando che siamo l’associazione più antica d’Italia. Quella del tumore al seno è una patologia frequente e difficile ma occorre contrastarla e trattarla con terapie adeguate; serve anche consapevolezza ma anche rispondere allo screening regionale per la prevenzione. E’necessario fare controlli dai 40 anni in poi con la mammografia ma soprattutto prevenzione”.

“Lo screening è necessario perchè aumenta le possibilità di vita dopo i 40 anni”, prosegue Nicoletta Gandolfo, direttore del dipartimento asl3 e coordinatrice della brest unit, “e quella tra i 50 e i 69 anni è la fascia d’età in cui i tumori sono più frequenti. Dopo la menopausa è sufficiente una mammografia e partecipare allo screening della regione è fondamentale poichè se c’è un sospetto o un dubbio la paziente viene presa in carico e curata”.

“Le cure sono molto più efficaci rispetto al passato e nonostante vi siano più casi la mortalità è più bassa anche poichè le cure sono migliori”, afferma Lucia Del Mastro, direttore clinica di oncologia medica presso l’Ospedale San Martino, “e capiamo la biologia della malattia e la studiamo. Abbiamo 3-4 sottotipi di tumore che sono diversi tra loro e l’innovazione crea farmaci nuovi come gli anticorpi coniugati che portano il farmaco direttamente nella malattia; l’immunoterapia crea cure migliori e la ricerca consente l’accesso a farmaci nuovi”.

“La chirurgia senologica ha avuto un’evoluzione importante”, sottolinea Daniele Friedman, direttore della clinica di chirurgia senologica presso l’Ospedale San Martino, “e la conservazione cosmetica, senza dimenticare la diagnosi precoce e lo screening, è importante. Se la malattia viene scoperta subito si guarisce meglio anche perchè le terapie sono migliori e la mastectomia è sempre meno invasiva visto che la donna ha diritto a mantenere la sua immagine; la chirurgia è cambiata tanto così come la filosofia e le indicazioni”.

“Lo screening funziona ma può essere migliorato e diventare sempre più personalizzato”, evidenzia Massimo Calabrese, direttore radiologia oncologica, “e trattare precocemente casi ad alto rischio come quello di Angelina Jolie. La mammella densa crea difficoltà per trovare i tumori precoci ma la tecnologia ci aiuta e speriamo di crescere; il controllo biennale per la mammografia è importante e stiamo studiando per avere esami sempre più personalizzati che tengano conto dei fattori di rischio di ogni donna come quello genetico, ereditario e la mammella densa”.

“La cena 100×100 è molto importante perchè celebra i 100 anni della Lilt ed ha come obiettivo quello di avere cento cuochi per cento invitati”, ricorda Matteo Costa, responsabile eventi benefici Federazione Italiana Cuochi, “ed hanno accettato già 60 chef. Tutto questo per me crea una base di collaborazione molto importante per la Lilt per la creazione di eventi futuri; ringrazio il preside dell’Istituto Marco Polo dicendo che è in vendita presso la sede Lilt un bicchiere con il logo dell’associazione”.

“Questo è un argomento serio poichè sono tante le donne colpite dalla malattia che ha una particolare attenzione ed evoluzione; la chirurgia della mammella è sempre più specialistica e le terapie sempre più personalizzate. La vera presa in carico della donna malata e gli screening sono stati rallentati dalla pandemia ma allo stato attuale la sopravvivenza a cinque anni è del 99%; l’impatto psicologico verso la malattia è cambiato e ringrazio chi fa appoggio territoriale ed una particolare attenzione al settore. L’arma vincente è la prevenzione perchè tutti possono farla e le terapie mirate e personalizzate si evolvono; è fondamentale fare screening e controlli come l’autopalpazione a partire dai 20 anni andando dal medico ogni volta che si hanno dubbi per evitare evoluzioni negative”, conclude l’assessore alla sanità Angelo Gratarola.

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