Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

CULTURA

L’omelia sui “simboli dello Spirito”

Pasqua 2023

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci insegna i simboli dello Spirito Santo. Bisogna comprendere che sono solo simboli che cercano di farci capire la Persona e l’azione dello Spirito Santo. Questo ha cercato di trasmettere Monsignor Gero, vescovo di Savona, nello svolgimento conciso ma sapiente della Sua omelia nel corso della Messa Crismale del Merc.5 aprile in Duomo. Più volte in passato si era concentrato sull’acqua uno dei simboli che indicano l’azione dello Spirito Santo nel Battesimo, perché dopo l’invocazione dello Spirito Santo diventa il segno sacramentale efficace della nuova nascita: l’acqua battesimale significa che la nostra nascita alla vita divina ci è data dallo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è “acqua viva” che sgorga da Cristo crocifisso e che in noi zampilla nella Vita Eterna. In questa occasione ha riposto invece l’attenzione sull’unzione con l’olio. Nell’iniziazione cristiana è il segno sacramentale della confermazione. Cristo (Messia in ebraico) significa “unto” dello Spirito di Dio. Gesù è l’Unto di Dio in modo unico: l’umanità che il Figlio assume è del tutto “unta dello Spirito Santo”. Gesù è costituito “Cristo” dallo Spirito Santo. Il sigillo è un simbolo simile all’unzione. È su Cristo che Dio “ha messo il suo sigillo”, ed è in lui che il Padre ci segna col suo sigillo. Il sigillo significa l’effetto indelebile (incancellabile) dell’unzione dello Spirito Santo nei sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Ordine. Per questo, questi tre sacramenti non possono essere ripetuti. Alcuni passaggi dell’omelia hanno destato momenti di riflessione profonda nei fedeli :  “il ramo di fico con i suoi bocciolini di primavera”, “la fede che vede l’invisibile”, “lo sguardo è ciò che salva”, “dimmi come guardi e ti dirò chi sei”, “siamo quelli che guardano con fede agli occhi di Gesù”, “perdonò tutti, anche coloro che lo trafissero”, “il collirio di Gesù : il perdono e la misericordia”, “lo sguardo spirituale” ed infine “è profondo amare, ma è ancora più profondo lasciarsi amare”. Non è mancato un accenno agli olii crismali provenienti da Capaci e il balsamo del bergamotto coltivato nelle terre sottratte alla ’ndrangheta nella Diocesi di Locri-Gerace donati dalla Polizia di Stato che saranno usati durante tutto l’anno per impartire i sacramenti.

Rispondi