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CULTURA

‘Lucia di Lammermoor’ all’Arena di Savona

di Laura Sergi

Dopo il ‘Rigoletto’ dello scorso giugno, pochi giorni di attesa e ci sarà nella nostra Arena il bellissimo dramma tragico in due parti: ‘Lucia di Lammermoor’ di Gaetano Donizetti, in calendario giovedì 14 luglio e sabato 16, più l’Anteprima con la proposta ‘Adotta un nonno’ di martedì 12 (inizio sempre alle 21.15). Su libretto di Salvatore Cammarano, un’opera applaudita sin dalla sua prima rappresentazione al teatro San Carlo di Napoli, il 26 settembre 1835.

Non si sa se sia leggenda o realtà, ma alcune voci avvalorano l’aneddoto che vede il celebre compositore tornare una sera a casa con la febbre e un gran mal di testa, e fare solo un saluto alla moglie e agli amici che lo attendono prima di rifugiarsi in camera sua. Parrebbe che dopo pochissimo sia uscito consegnando ai presenti il foglio di pentagramma con: ‘Tu che a Dio spiegasti l’ali…’, che sono le parole che pronuncia Edgardo prima di uccidersi con il pugnale. Da lì a pochi giorni, il successo al San Carlo.

Che Donizetti fosse veloce e prolifico già si sapeva (in 17 anni di attività, 43 opere, di cui alcune scadenti, dozzinali, da cui l’origine del suo cognome), ma questa ‘Lucia di Lammermoor’ è uno dei grandi capolavori non solo del compositore, ma di tutta la produzione operistica.

Il giovane protagonista è appunto Edgardo, che ha subito lutti e usurpazioni, da parte di Enrico, fratello dell’amata Lucia. Ciononostante, lui è intenzionato a chiedere la mano della ragazza, ma è lei che lo dissuade. Non è il momento, gli dice. In realtà, le cose per loro si mettono male, anche se si sono scambiati promesse di fedeltà. Il fratello la convince che l’amato non le è fedele, e l’obbliga a sposare un altro uomo, Arturo, che potrà portare benefici alla loro casata.

Ma Edgardo interrompe lo svolgersi della cerimonia nuziale un istante dopo la firma di lei sul contratto matrimoniale… ed è l’inizio della tragedia (e dei rimorsi di Enrico: ‘È mio sangue! L’ho tradita…’). La ragazza uccide lo sposo in camera da letto e, sporca di sangue, in preda alla pazzia, giungerà nel salone del castello dove, fino a pochi attimi prima, si festeggiavano le nozze dei due. Del fatto orribile tutti sono stati avvisati dal fidato Raimondo: ‘Cessate quel contento…’, dice alle Dame e ai Cavalieri, interrompendo le danze.

Nella nostra Arena, Simone Alberghini sarà ‘Lord Enrico Ashton’, Gilda Fiume la protagonista ‘Lucia’, Matteo De Sole ‘Sir Edgardo di Ravenswood’, Marco Ciaponi ‘Lord Arturo Buklaw, Enrico Iori ‘Raimondo Bidebent’, Elena Traversi ‘Alisa’ e Raffaele Feo ‘Normanno’.

Sotto la regia di Henning Brockhaus ripresa da Valentina Escobar, il Maestro Sebastiano Rolli sarà alla guida dell’Orchestra e Coro del Carlo Felice di Genova (Maestro del Coro Patrizia Priarone). Scene di Benito Leonori (su bozzetti di Josef Svoboda), costumi di Patricia Toffoluti, luci di Brockhaus e coreografie di Escobar.

Con questo titolo, una novità: l’accompagnamento al domicilio per coloro che, pur amando l’opera, non si sentono a loro agio nel ritornare a casa ad un’ora così tarda. Grazie ai volontari legati al nostro Teatro di Tradizione, sarà sufficiente una prenotazione al momento dell’acquisto del biglietto.

Come sempre, mezz’ora prima di ogni spettacolo si attiverà il last minute, sui posti disponibili e non prenotati. Occhio anche alla serata del 12, con l’Anteprima che prevede scontistica particolare per tutti coloro che, con meno di 16 anni, saliranno al Priamàr con una persona over 65.

Poi, a seguire, come da programma, ci sarà un Concerto con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, mercoledì 20 luglio (ore 21.30). Ci ritorneremo (nella foto, il Coro del Carlo Felice, quando ancora nulla fa presagire il dramma).

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