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CRONACA

Rallentano le iscrizioni alle liste dei senza lavoro

obettivo lavoroLo stato dell’occupazione, a metà anno, è al centro dell’ultimo documento di analisi elaborato dall’Osservatorio sul mercato del Lavoro della Provincia di Savona. E dai numeri emerge un quadro tendenzialmente stabile, intorno però a valori che continuano ad essere marcatamente negativi. Il numero degli iscritti alle liste dei disoccupati continua a crescere, sia pure ad un ritmo meno accentuato degli anni più recenti. Il totale ha raggiunto le 29.561 unità, in aumento di circa un migliaio rispetto a fine 2013 (28.414) e di circa 3.500 nei confronti del giugno 2013 (25.937). Sostanzialmente stabile, nel raffronto giugno 2013 – giugno 2014, il numero dei contratti di lavori attivi in provincia di Savona: 63.759 (di cui 45.478 a tempo indeterminato) rispetto ai 63.539 (di cui 45.440 a tempo indeterminato)  dello scorso anno. Da rilevare anche un andamento contrastato  della domanda di lavoro complessiva. Nel giugno scorso la domanda è diminuita nelle attività manifatturiere (396 comunicazioni di assunzione rispetto alle 486 del giugno 2013), è leggermente aumentata nel settore delle costruzioni (273 rispetto a 212), è rimasta quasi stabile sia in agricoltura (209 unità nel 2014, 224 lo scorso anno) e nel terziario: 5.570 comunicazioni nel giugno 2014 rispetto alle 5.677 unità del giugno 2013). I numeri, peraltro, rivelano come con l’inizio dell’estate il mercato del lavoro sia quasi monopolizzato dal terziario stagionale turistico e commerciale.
Buone notizie sul fronte della cassa integrazione, ma solo relativamente al mese di giugno. Le ore autorizzate sono state 145.059, in forte diminuzione rispetto al mese di giugno dello scorso anno (429.504) e addirittura in picchiata rispetto ai dati di maggio 2014, quando le ore autorizzate erano schizzate a quota 965.567.
Il dato maggiormente negativo riguarda tuttavia il tasso di disoccupazione. In Liguria l’ultimo dato disponibile (marzo 2014) indica un tasso dell’11,9 per cento, in sensibile crescita (+1,8%) rispetto a dicembre 2013 quanto si attestava al 10,1%. Da rilevare che un tasso intorno al 12% si era registrato solo negli anni 1995 – 1996, mentre il minimo era stato raggiunto nel 2007 con il 5%. In calo anche il tasso di occupazione (da 59,6 di dicembre a 59,2 a fine marzo), tornato così ai livelli dell’anno 2000.

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