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CULTURA

Teatro Opera Giocosa: spostato l’appuntamento con ‘Gianni Schicchi’

di Laura Sergi

Segnatevi questo importante cambiamento del calendario autunnale dell’Opera Giocosa: non sarà il prossimo 18 novembre l’atteso appuntamento con ‘Gianni Schicchi’, di Giacomo Puccini, bensì il giorno dopo, 19 novembre, sempre alle ore 17.

L’annuncio è stato dato prima dell’avvio della ‘Nina, o sia la pazza per amore’ di Giovanni Paisiello, commedia in prosa ed in versi per musica tradotta dal francese, su libretto di Benoît-Joseph Marsollier des Vivetières. La particolarità della rappresentazione savonese del 16 ottobre consisteva proprio nell’essere la prima esecuzione in temi moderni della Prima versione andata in scena al Palazzo Reale di San Leucio nel 1789, nella nuova edizione critica di Lucio Tufano.

Più facile vedere rappresentata l’opera a due atti, per i successivi ampliamenti che videro il compositore e Giambattista Lorenzi dare seguito al grande consenso che ottenne il giorno della sua Prima. Pur se in una trama molto semplice (una giovane perde il senno perché crede che l’amato sia morto), il titolo racchiude la bella novità di quegli anni, che sta nel considerare la ‘persona folle’ un essere non da deridere ma da recuperare.

Nel settembre scorso, questa rappresentazione ha avuto il suo debutto a Taranto, con direttore il nostro Presidente della Giocosa, Giovanni Di Stefano (nella foto, il cast agli applausi), proprio perché l’evento nasce in collaborazione con il Paisiello Festival e gli Amici della Musica Arcangelo Speranza della città.

E veniamo al pomeriggio di domenica scorsa al Chiabrera di Savona. Un evento che apre alla grande la stagione autunnale, calibrato in maniera ottimale: un solo atto, come dicevamo, che ha impegnato molto il Coro lirico Pietro Mascagni di Savona (maestro Gianluca Ascheri) quasi sempre sul palco, perfetto anche nella recitazione. Belli i costumi di Veronica Pattuelli con grande sfoggio di tinte pastello, a cui si sottraggono soltanto il diario di Nina e i papaveri sul campo. Cattura lo sguardo l’invenzione scenica di Damiano Pastoressa della grande pietra grigia accostata sapientemente ad un alberello spoglio, che ora indica la luna, ora un riparo nel prato e, perché no, anche una parte di muro del castello del Conte poco distante. Per la protagonista e i suoi momenti di massima solitudine e confusione, c’è il riparo su quella pietra posta in alto (in realtà enormi libri), a cui potrà accedere infine anche l’amato Lindoro non ancora riconosciuto, perché, comunque, qualcosa nella sua mente si sta già evolvendo…

Sotto l’ottima direzione di Alvise Casellati e l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, Giuseppina Piunti è stata la dolce Nina, Francisco Brito un grande ‘Lindoro’, Rocco Cavalluzzi il Conte padre, Carolina Lippo ‘Susanna’ e Andrea Vincenzo Bonsignore ‘Giorgio’: in conferenza stampa Di Stefano ce ne aveva parlato come di un ottimo cast, ma onestamente non ci aspettavamo questo grande successo! Tanti applausi, e non poteva essere altrimenti, anche per la regista Stefania Panighini.

E ora appuntamento al 19 novembre, per l’atto unico di Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano, basato su un episodio dell’Inferno di Dante.

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