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ATTUALITÀ

Tre milioni per l’economia locale

Oltre 3 milioni di euro da spendere per promuovere l’economia locale: sono le risorse finanziarie che la Camera di commercio Riviere di Liguria – l’aggregazione camerale territoriale che riunisce Savona, La Spezia e Imperia – riuscirà a mettere in campo per il 2019 nonostante lo squilibrio di bilancio causato dalle pesanti decurtazioni alle entrate (diritto camerale dimezzato rispetto al 2014). E’ quanto emerso dal consiglio camerale che si è riunito ieri, giovedì 20 dicembre nella sede di Savona per l’approvazione del conto economico preventivo e della relazione programmatica per il prossimo anno.

“Anche per il 2019 – ha sottolineato il presidente Luciano Pasquale – la Camera di commercio ha deciso di mantenere un adeguato impegno di risorse, quantificato in 3 milioni e 75 mila euro, da destinare alla promozione dell’economia dei nostri territori per confermare e rafforzare le azioni di sostegno alle imprese. A queste risorse si aggiungono oltre 2 milioni di euro previsti dal Piano degli investimenti”.

Un impegno rilevante, che l’Ente camerale ha deciso di confermare mettendo nel conto un disavanzo di quasi 1,4 milioni di euro che sarà ripianato attingendo agli avanzi patrimonializzati negli esercizi precedenti. Tra le linee di azione per il 2019 delineate dalla Relazione previsionale e programmatica approvata dal Consiglio camerale, spiccano progetti per la valorizzazione delle eccellenze (blue economy, agroalimentare, qualificazione prodotti tipici, sostegno al turismo), iniziative per incrementare la digitalizzazione delle imprese (progetto PID – Punto Impresa Digitale, cassetto digitale dell’imprenditore, libri digitali, identità digitale, fattura elettronica), azioni per favorire i percorsi di alternanza scuola-lavoro e per l’internazionalizzazione delle imprese (contributi e partecipazione a eventi fieristici).

Tra le cifre di bilancio più significative figurano 8,5 milioni di proventi da diritto camerale, 2,6 milioni incassati per diritti di segreteria, 1,1 milioni di contributi e altre entrate. Sul fronte delle uscite, la voce più rilevante riguarda i costi per il personale (5,2 milioni), seguite dalle spese di funzionamento (3,7 milioni), da ammortamenti e accantonamenti (3,3 milioni) e dagli interventi economici (3 milioni). IL risultato di gestione è stato negativo per 2,7 milioni, parzialmente riequilibrato dalla gestione finanziaria chiusa in attivo per 1,3 milioni, grazie ai proventi da partecipazioni societarie.

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