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ATTUALITÀ

Una scelta in comune: Premiazione video degli studenti dell’Istituto Mazzini-Da Vinci

di Selena Borgna

“Questo è un argomento molto importante e la decisione di permettere di dichiarare in comune se si desidera diventare donatori di organi è stato deciso con un incontro con i vertici della sanità”, ha dichiarato il dottor Gianelli, responsabile del centro trapianti di Genova, “e per arrivare a ciò i dipendenti dei vari uffici anagrafe sono stati formati da noi. Ad oggi, in Liguria, questo è possibile nei comuni di Genova, Imperia, La Spezia, Savona, Albenga, Chiavari e Ventimiglia. Nei paesi piccoli le percentuali sono più alte, ma il mondo dei trapianti è molto particolare e voglio ricordare come, con questo sistema, la circolazione delle informazioni è molto più veloce, anche grazie alla rete”.

“L’AIDO è nata oltre 40 anni fa e la legge 91/99 ha cambiato molto le cose e le condizioni in cui l’AIDO lavora”, ha evidenziato il presidente regionale dell’AIDO Avanzini, “e allora l’unico modo per donare era iscriversi , mentre ora l’associazione ha principalmente lo scopo d’informare. Molti sono gli interventi a favore della donazione e vi è maggior consapevolezza su come funzionano le cose. Il progetto “Una scelta in comune” è molto importante perché permette a chiunque abbia almeno 18 anni di potersi esprimere a favore o contro la donazione di organi, cellule e tessuti dopo la morte. Con questo sistema si liberano anche i famigliari dalla scelta, visto che già sanno cosa il congiunto ha scelto. In Liguria sono già state fatte circa 50.000 dichiarazioni, di cui il 95% positive, mentre nella provincia di Savona i consensi sono stati 1737 e i rifuti solo 47. A livello nazionale i consensi sono circa il 90% ed è molto importante superare le difficoltà per una raccolta migliore dei dati, infatti i singoli comuni hanno un sistema di raccolta migliore di quello dell’Asl”.

“E’molto importante intercettare in comune le persone che fanno una scelta ed è una cosa molto positiva che le persone possano scegliere direttamente cosa fare”, ha messo in evidenza l’assessore alle politiche sociali di Savona Cristina Bellingeri, “ed io ho dato la mia risposta positiva. Sono molto curiosa di sottoporre ai giovani questo tema e di vedere le loro reazioni, dato che tra le mie deleghe vi è anche quella delle politiche scolastiche”.

“Mi ha fatto molto piacere che i ragazzi abbiano potuto girare video su un argomento così delicato”, ha sottolineato un insegnante dell’Istituto Mazzini-Da Vinci di Savona, “e voglio ricordare come i video girati siano suggestivi e non a scopo informativo. Voglio anche ringraziare l’AIDO per gli 800 euro che hanno deciso di donarci per l’acquisto di materiale scolastico”.

Stesso entusiasmo da parte degli studenti dell’Istituto Mazzini-Da Vinci, che hanno dichiarato così la loro soddisfazione :”Ci sentiamo in dovere di ringraziare l’AIDO per questa possibilità e dobbiamo però dire che per noi è stato molto difficilie girare questi video, anche per una questione di luci. In questi video siamo stati tutti protagonisti e abbiamo capito veramente quanto sia importante donare”.

“E’molto importante coinvolgere i giovani in inziative del genere”, ha ribadito il sindaco Caprioglio, “e anch’io voglio ricordare quanto sia importante donare, infatti mio padre, con il suo esempio di sostenitore dell’AIDO, mi ha trasmesso questi valori”.

“Il mio lavoro è cresciuto grazie all’attuale amministrazione savonese”, ha sottolineato Isabella Sorgini, assessore alle politiche sociali durante l’amministrazione Berruti, “e voglio ricordare come gli impiegati comunali fanno molto bene il loro lavoro. Mia figlia è iscritta all’AIDO ed io ho sempre condiviso questa sua scelta”.

“L’attesa di un organo non è facile e occorre avere accanto gli amici e la famiglia. Mi piacerebbe molto che il donare organi, cellule e tessuti possa essere visto come la normalità e non sono d’accordo sulla visione del donatore-eroe”, ha concluso il dottor Gianelli.

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