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ATTUALITÀCuriosando qua e là

Presentato il progetto “Terra Madre 2.0”

Grande successo per la presentazione del progetto “Terra Madre 2.0”; questo è un progetto di agricoltura sociale che ha come capofila la Comunità di San Benedetto al Porto e tra i suoi partner 10 aziende agricole del genovesato e 5 partner sociali. Grazie agli strumenti del P.S.R. e del F.S.E. ha operato affinché la rete di aziende agricole potesse formare e inserire persone svantaggiate per il ripristino di aree agricole dismesse al fine di renderle produttive; in questi anni di attività, Terra Madre 2.0 è riuscito a prendere in carico 68 persone, organizzare 5 corsi di formazione, costituire una nuova impresa agricola, coinvolgere 46 persone in percorsi di formazione e altre 47 in percorsi di orientamento, dare avvio a 30 percorsi di inclusione socio-lavorativa, e ha erogato 12 bonus assunzioni. Oggi si presenta e lo fa, portando in dote, i prodotti del territorio che sono preparati nel laboratorio di trasformazione comunitario, e si distinguono grazie alla creazione di un brand specifico agricolo-sociale denominato “Òua: buono, giusto, ligure”. I prodotti disponibili al momento sono quattro: le melanzane sott’olio, lo sciroppo di menta, il concentrato di pomodoro e l’insaporitore.

“Sono molti i terreni abbandonati e nonostante vi siano meno terreni coltivabili vi è maggiore richiesta di prodotti”, dichiara Marco Malfatto, coordinatore del progetto, “e questo progetto è stato finanziato dal psr e dal Fondo Sociale Europeo. Sono tanti i terreni da recuperare e questi prodotti hanno uno sbocco immediato ma servono formazione e competenze; l’obiettivo è stabilizzare chi lavora e sono ben 70 i partecipanti ai corsi di formazione tra cui quello per la manutenzione dei muretti a secco. Abbiamo uno sviluppo di nuovi segmenti di attività ed il brand presentato, Òua, permette il recupero delle eccedenze di produzione delle aziende che poi vengono trasformate; vi è una nuova filiera con un centro di comunità per tutte le aziende che permette di trasformare il prodotto e la filiera include persone fragili nei laboratori con formazione presso le aziende partner. Le aziende coinvolte lavorano per la cura del territorio con scopo di inclusione ma anche per il recupero delle terre liguri; con il recupero dei territori si creano nuove economie coinvolgendo prodotti a chilometro zero facendo inoltre formazione con competenze spendibili”.

Stessa soddisfazione da parte di un ragazzo coinvolto nel progetto :”Sono molto contento di essere in Italia e lavorare per questo progetto”.

“In questo modo si concretizza un desiderio che risponde alla necessità di ricerca di un lavoro”, afferma la coordinatrice del progetto, “che coinvolge le fasce deboli. Gestire un laboratorio di trasformazione è difficile poichè si svolge un’attività polifunzionale per le aziende che trasformano le eccedenze; le lavorazioni, però, sono singole”.

“Questo progetto è molto importante ed è attuato grazie al Fondo Sociale Europeo”, sottolinea l’assessore regionale Ilaria Cavo, “con un bando di 15 milioni. Saranno inoltre presenti corsi di formazione e lavoro sul territorio a chilometro zero facendo rete e coinvolgendo aziende, comuni, municipi ed ordini professionali; abbiamo una grande attenzione per l’inclusione sociale ed il 30% del Fondo Sociale Europeo dei prossimi sette anni sarà dedicato all’inclusione. Il progetto in questione è appoggiato da questo fondo che nasce con un bando regionale “Abilità al Plurale” per l’inclusione e la formazione; il risultato è qualcosa di concreto come i prodotti ed aiuta le aziende agricole nella coltivazione del territorio; è inoltre presente il sostegno alla professionalità della cura dei terreni attraverso la formazione poichè questi mestieri, come la cura dei muretti a secco, sono rari ma servono. Il marchio “Òua: buono, giusto, ligure” significa ora ma l’impegno è soprattutto per il futuro ed il progetto ha la visione del domani”.

“Questa è una linea sperimentale a disposizione delle aziende partner; tutte le informazioni sono presenti sul sito www.progettoterramadre.org/. Ora siamo ancora nella fase work in progress sul sito e sulla pagina Facebook e a breve ci saranno novità”, conclude Marco Malfatto.

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