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CULTURA

Quei famosi “153” grossi pesci e la loro indefinibile interpretazione

“Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di 153 grossi pesci”. (Giovanni cap.21,11). Questo è il punto preciso da cui si parte.
Un quesito da sempre è sorto nella mente dei lettori fervidi del Vangelo: perché, in quella pesca prodigiosa che vede in azione Simon Pietro e alcuni altri (Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli) su impulso del Risorto presentatosi sul litorale del lago di Tiberiade, l’evangelista si preoccupa di segnalare il numero esatto di 153 pesci?
Già San Girolamo tentava una spiegazione ricorrendo alla zoologia di allora che – a suo avviso (ma altri autori antichi davano cifre differenti) – enumerava 153 specie ittiche, divenute simbolo di tutta l’umanità a cui si sarebbero dovuti rivolgere quei “pescatori di uomini” che erano i discepoli di Cristo (Matteo 4,19).
Sant’Agostino, invece, ricorreva in modo più sofisticato alla matematica: 153 è una cifra triangolare la cui base è 17, ossia 10+7, due numeri biblici simbolici indicanti moltitudine e totalità: si raffigurerebbe, così, la pienezza della Chiesa. Dal vescovo di Ippona in avanti si sono moltiplicati i calcoli sempre con sbocchi simbolici: 100 sono i Gentili, 50 gli Ebrei, il 3 evoca la Trinità, per Cirillo di Alessandria; oppure 153 è la somma dei valori numerici delle lettere ebraiche qhl h’hbh , cioè “chiesa dell’amore”, per l’esegeta Heinz Kruse; un altro studioso, John A. Emerton, sulla base di un passo del profeta Ezechiele (47,10) che descrive i pescatori posti tra Enghedi ed EnEglaim sul mar Morto, scopre che quei due toponimi hanno come somma proprio 153, sempre secondo il valore numerico delle lettere, tipico di quella particolare scienza simbolica detta la “gematria”…
Meglio fermarsi qui per non confondere conducendo verso orizzonti fumosi, colmi di cifre e di liberi esercizi allegorici che talora rasentano la fantasia più sfrenata, come arrischiava di fare l’autore medievale Ruperto di Deutz che divideva così il 153: 100 incarna le donne sposate, 50 le vedove e solo 3 è il numero delle vergini! Personalmente condividiamo l’interpretazione di coloro che vedono in quel numero semplicemente il desiderio dell’evangelista di mostrare che la sua è una testimonianza oculare, diretta e concreta. È un profilo molto particolare della storicità dei Vangeli. Certo, essi non ignorano che gli eventi riguardanti Gesù hanno una dimensione profonda e trascendente che va oltre la realtà immediata delle cose. Tuttavia, sono anche convinti che il loro messaggio nasce da una vicenda storica, verificabile e documentabile attraverso la testimonianza diretta. Così ha fatto Giovanni a proposito del sangue e dell’acqua usciti dal costato del Cristo crocifisso (19,35) e delle vesti funebri lasciate nel sepolcro dal Cristo risorto (20,7). Il numero elevato si presterà poi a celebrare simbolicamente l’abbondanza dei frutti della missione dei discepoli, “pescatori di uomini”.
Secondo taluni il sarcasmo di Voltaire sarebbe fuori luogo. ” Chi aveva contato i pesci per poter dare testimonianza diretta? ” Evidentemente, qualcuno dei presenti. Davanti a una pesca così insolita e abbondante veniva spontaneo contare il numero dei pesci, pare di sentirli, gli apostoli, mentre dicono ” uh sono proprio tanti, aspetta aspetta, vediamo quanti sono! ” . E non ci vuole molto a contare fino a 153, bastano tre minuti.
Non è preferibile affermare che non si sa perchè il testo di Giovanni nella sua stesura riporti un tale numero (anche se sappiamo che ,nel linguaggio biblico, i numeri hanno valore simbolico). Per certi sono le 153 Ave Maria del rosario completo che aiutano 153 anime ad uscire dal Purgatorio. uscire dal Purgatorio. Il numero 153 di pesci catturati è segno dell’universalismo della missione.Completiamo la nostra ricerca integrando quanto detto ricapitolando ed integrando con alcune altre interpretazioni numerologiche del 153:

1) Girolamo sosteneva che esistessero 153 specie di pesci, così il pescato divenne il simbolo di una fruttuosa missione di pescatori di uomini.
2) Emerton nota che i ruscelli di acqua viva che sgorgano dal tempio in Ez 47:9-10, avranno pescatori in piedi lungo la riva, da En Gedi a En Eglaim. “Gedi” ha il valore numerico 17 e “Eglaim” ha il valore numerico 153 e 153 = 1+2+3+4+…..+17. Quindi il numero rappresenta tutti i pescatori.
3) S.Agostino notò anche che 153 = 1+2+3+4+…..+17. 17=10+7, che sono i dieci comandamenti + i sette spiriti di Dio.
4) Gregorio Magno raggiunse 17 allo stesso modo, ma lo moltiplicò per 3, il numero della trinità, per ottenere 51, e ancora per 3, alla perfezione, per ottenere 153.
5) Altri scompongono 7 più in basso in 4+3, il numero delle mura nella nuova Gerusalemme + la trinità
6) Altri ancora osservano che 17 è il numero di pani nell’alimentazione dei 5000 + il numero di ceste raccolte dopo (=12+5).
7) Altri notano che 153 è il valore numerico della frase “La chiesa dell’amore” o “i figli di Dio” o “Cana G” (+ “Cana in Galilea”).
8) Alcuni vedono il numero composto da “Simeon, Bar, Jonah, Kephas”.
9) Thoma trova che 153 sia un riferimento a ICTHYS (un comune acronimo paleocristiano, che sta per “Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore”).

Come si vede grandi quantità di inchiostro sono state utilizzate per spiegare perché ci dovrebbero essere 153 pesci. A livello puramente storico, non sorprende che qualcuno li abbia contati, sia per dividerli tra i pescatori in preparazione alla vendita, sia perché uno degli uomini rimasero così sbalorditi dalle dimensioni del pescato che disse qualcosa del genere: ‘Ci credi? Chissà quanti sono?'”

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