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Prima del caffè

Samarcanda ucraina

Il destino non ha colori e bandiere e non concede deroghe anche a chi è  già in preda a sofferenze. E non premia neppure il coraggio di persone che, al contrario delle famose intelligence, hanno visto giusto su come andava una parte di mondo. Cosi Vasyl Syrotiuk, ucraino, a novembre parla chiaro a moglie e due figlie dicendo loro che tempi bui stanno per coinvolgere la loro terra. La famiglia stenta a credergli ma poi accetta di lasciare il Paese per trasferirsi in Italia convinta del sapere di Vasyl, appassionato di Storia. Vasyl ha amici in Italia, vicino a Roma, che convincono il capocantiere dove lavorano a sfamare una bocca in più e prima di Natale tutto si sistema. Vasyl è  contento ma nello stesso tempo angosciato di come evolvono le cose nel suo Paese e quando la Russia invade l’Ucraina capisce di averci visto giusto nell’aver portato in salvo la famiglia. E pensa a questa scelta mercoledi scorso mentre si trova su un ponteggio che cede di schianto facendo precipitare Vasyl al suolo. egli ultimi istanti che gli è stato concesso di vivere su questa sfortunata terra Vasyl ha capito che, come alla sua gente rimasta in Patria, non si sfugge ad un destino segnato perché per lui e per tutti noi, per quanto rifiutiamo di accettarlo, non è così lontana Samarcanda.

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